La gestione dei rifiuti aziendali è un’attività seria, importante e da non sottovalutare. Mediante una corretta gestione è possibile ottenere benefici sia per l’ambiente che ci circonda sia per l’azienda, la quale potrà così ridurre i costi di stoccaggio e il rispetto degli obblighi di legge, evitando inoltre pesanti sanzioni economiche.

Obblighi e responsabilità dell’azienda nella gestione dei rifiuti

Si definisce produttore colui che genera i rifiuti, i quali possono definirsi pericolosi o non pericolosi a seconda della relativa natura. Nella fattispecie trattata, la figura del produttore coincide con l’azienda.

Ogni azienda ha principalmente 3 responsabilità in merito alla gestione dei propri rifiuti:

  • CARATTERIZZARE IL RIFIUTO. L’azienda deve raccogliere dati circa la tipologia di rifiuti prodotti, la quantità di questi, il loro settore di provenienza e il trattamento a cui debbono essere sottoposti.
  • CONTROLLO DELLE AUTORIZZAZIONI DEL TRASPORTATORE. Il ruolo del produttore non si ferma infatti alla sola classificazione del rifiuto e alla consegna nelle mani di chi se ne occuperà; egli deve anche appurare, tramite la quarta copia della documentazione allegata al rifiuto, che il trasporto di quest’ultimo verso l’impianto di smaltimento finale sia andato a buon fine.
  • ACCERTAMENTO DEL RISPETTO DELLE NORME in tutto il processo e dell’educazione del personale in tema di gestione dei rifiuti. È infatti importante che ogni rifiuto gettato anche temporaneamente venga poi smaltito in sicurezza, opportunamente etichettato laddove sia un rifiuto pericoloso. È necessario ripetere frequentemente le operazioni di trasporto ed è necessario che la differenziazione per categorie sia stata eseguita correttamente dal personale.

Attribuzione del codice CER

A consentire l’identificazione e il processo di smaltimento di un rifiuto è il cosiddetto codice CER. Per codice CER si intende un codice a sei cifre che viene attribuito al singolo rifiuto sulla base di criteri come la provenienza, la concentrazione di sostanze o la presenza di componenti dannose per l’ambiente.

Per poter riconoscere il codice CER e poter quindi individuare il rifiuto, occorre procedere con una serie di analisi obbligatorie, come:

  • La conoscenza del processo chimico tramite cui il rifiuto viene generato
  • Il campionamento del rifiuto
  • La determinazione dei pericoli connessi al rifiuto, come suggerito dalle fonti informative europee e internazionali
  • Un test sulla concentrazione di sostanze al fine di stabilire se qualche elemento possa comportare rischi per l’ambiente o per l’uomo

VERIFICA DELLE AUTORIZZAZIONI PER TRASPORTATORI E IMPIANTI

Il produttore deve accertarsi che trasportatori e impianti individuati siano autorizzati a gestire il rifiuto con codice CER in questione. Inoltre è il produttore stesso a doversi accertare, mediante il formulario di identificazione, di come il processo di smaltimento segua una procedura corretta.

Il formulario di identificazione consiste nella già citata quarta copia di quel documento la cui prima copia è a carico del produttore del rifiuto, mentre la seconda e terza copia sono a carico dei trasportatori e degli impianti di gestione dei rifiuti. Questa quarta copia torna, entro 90 giorni dall’inizio del trasporto, ad essere in possesso del produttore; motivo per cui sarà egli a doversi sincerare del corretto smaltimento del rifiuto.

OGNI RESPONSABILITÀ IN CASO DI NON CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SARÀ PERTANTO IMPUTABILE AL PRODUTTORE!

È consigliato alle aziende rivolgersi a un Ente di Consulenza specializzato nella gestione della sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente così da poter gestire al meglio la produzione e lo smaltimento dei rifiuti senza superare il budget o tralasciando degli obblighi importanti.

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